AREA ECOGRAFICA

Tendini e borse mucose.

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Tra le patologie più dolorose e a volte invalidanti vi sono i processi infiammatori a carico delle guaine tendinee e delle borse sieromucose.
Le borse siero-mucose sono strutture anatomiche formate da due foglietti di tessuto siero-mucoso riccamente innervate da fibre dolorifiche e con uno spazio a contenuto fluido tra i due foglietti, tale spazio è normalmente minimo quasi virtuale.
La funzione della borsa è quella di separare due strutture anatomiche in movimento tra loro come  una prominenza ossea da un ventre muscolare o da un tendine in modo da permettere lo scorrimento delle due parti riducendo al minimo l'attrito.
Quando per varie cause sia meccaniche che traumatiche si instaura un processo flogistico si ha la produzione di essudato/trasudato che distende i due foglietti sierosi formando una raccolta fluida; la distensione dei foglietti provoca l'intenso dolore.
Questo processo infiammatorio è definito BORSITE ed è caratterizzato dal dolore, dall'impedimento funzionale temporaneo e dalla possibilità di esitare in ossificazione calcifica delle strutture molli interessate con deposito di cristalli di idrossiapatite. Generalmente questa complicanza amplifica il processo infiammatorio e può esitare in una flogosi cronica.
E' molto importante una diagnosi precoce con relativa ed idonea terapia per evitare le sue complicanze.
Le borse mucose che più frequentemente vanno incontro a processi infiammatori sono:
La borsa SAD - spalla
La borsa Trocanterica - fianco
La borsa dell'ilopsoas - anca
La borsa Anserina - ginocchio

LA BORSA S.A.D.

S.A.D. o borsa Sotto Acromion-Deltoidea, una sierosa posta sotto il muscolo Deltoide, sotto l'Acromion (spogenza ossea della scapola) e sopra il tendine del muscolo sovraspinoso; favorendo lo scorrimento del tendine al di sotto dell'acromion e del muscolo Deltoide.

Dr Membrino borsa SAD

La borsite subacromiale acuta causa un intenso dolore alla spalla con limitazione funzionale e ecograficamente esso può apparire più o meno distesa con all'interno solo liquido o fluido misto a particelle corpuscolate.


Dr Membrino borsa sad

Infiltrazione  di corticosteroidi nello spazio endobursale:

Dr Membrino infiltrazione borsa SAD

La borsite trocanterica

La borsite trocanterica (anche borsite del gran trocantere, entesite trocanterica o trocanterite) è un processo di tipo infiammatorio che colpisce la borsa sieromucosa del gran trocantere (maggior sporgenza ossea sul fianco), una tuberosità situata nell'epifisi prossimale del femore sulla quale si inseriscono i muscoli medio e piccolo gluteo, i muscoli otturatori interno ed esterno e i muscoli gemelli.


DR Membrino borsite trocanterica

Caratteristico è il dolore che si manifesta al fianco di tipo infiammatorio, bassa intensità ma costante nell’arco della giornata e che si esacerba di notte quando ci si mette a letto impedendoci di dormire sul fianco interessato.


Il dolore è riferito nella zona dell’anca e spesso si irradia posteriormente alla regione glutea interessando i muscoli piccolo e medio gluteo, e lungo la regione laterale della coscia fino al ginocchio.
L'interessamento dei muscoli medio e piccolo gluteo è caratteristico e spesso esita in ossificazione dell’entesi inserzionale, complicanza importante che trasforma un evento flogistico isolato in probabile flogosi cronica.
Spesso è interessata dalla flogosi anche il tratto ileo-tibiale e l’entesi del muscolo tensore della fascia lata, in questo caso il dolore si propaga lungo il fianco fino al ginocchio e ad ogni movimento della coscia come il salire e scendere le scale, l’accavallare le gambe o il poggiarsi sul fianco si ha un intesificazione della sintomatologia dolorosa.  Nei casi più gravi è facilmente osservabile la cosiddetta zoppia di fuga ovvero l'accelerazione della camminata dalla parte dolente allo scopo di diminuire il tempo di appoggio e conseguentemente il dolore.

Dr Membrino borsite trocanterica

Le cause - La borsite trocanterica può colpire sia soggetti sedentari che sportivi. Relativamente al primo gruppo, la patologia si manifesta più comunemente in soggetti di mezza età, in sovrappeso o che hanno problemi derivanti dall'alterazione dei meccanismi di deambulazione (soggetti affetti da artrite reumatoide, coxartrosi, dismetria degli arti inferiori ecc.).
La patologia è più frequente in soggetti di sesso femminile a motivo della maggiore larghezza del bacino e del conseguente aumento tensivo delle strutture tendinee.
Nei soggetti sportivi la patologia viene generalmente causata da gesti tecnici errati o esasperati (un tipico caso è quello dei portieri di calcio a motivo dei lunghi allenamenti al tuffo), da sovrallenamento, da microtraumi ripetuti, da cadute e da squilibri muscolari. Fra gli atleti più colpiti, oltre ai già citati portieri di calcio, vi sono quelli praticanti sport come lo sci o il pattinaggio e i runner.
Spesso l'interessamento della fascia lata può essere anche distale a livello del ginocchio dove si trasforma in una sottile lamina tendinea chiamata Bandeletta ileo-tibiale, tipico dei runners e dei bikers.


Diagnosi – Spesso è sufficiente il solo esame obiettivo per la formulazione della diagnosi della malattia che viene individuata per la presenza di dolore alla pressopalpazione nella zona colpita e per la limitazione nella mobilità dell'anca. Per la valutazione esatta dello stato della patologia è consigliabile eseguire un esame ecografico che rivelerà il versamento liquido internamente alla borsa del gran trocantere, l'edema a carico della zona circostante e le eventuali microcalcificazioni all'inserzione tendinea. Per escludere eventuali coesistenti problemi a carico dell'articolazione coxo-femorale può venire richiesta l'esecuzione di una radiografia.

Trattamento – La borsite trocanterica non è una patologia particolarmente grave, ma è opportuno non sottovalutarla al fine di evitare aggravamenti o fastidiose recidive. La terapia d'eccellenza è rappresentata dal riposo atletico totale per un periodo di 15-20 giorni. Nella fase iniziale si potrà fare ricorso a terapie blande quali i farmaci antinfiammatori.
Se il dolore non cessa dopo alcuni giorni di terapia antinfiammatoria è possibile effettuare una iniezione endobursale di corticosteroide.
È sufficiente una banalissima iniezione di corticosteroide fatta nel punto giusto per mettere fine istantaneamente al dolore e all’infiammazione!
Naturalmente questa deve essere fatta sotto guida ecografica in modo da mettere il farmaco nella borsa evitando la sua dispersione sistemica.
La tecnica infiltrativa senza guida ecografica se pur semplice da attuarsi non garantisce in maniera assoluta la riuscita della terapia con la possibilità di iniettare in cortisone in strutture come tendini o muscolo.


Dr Membrino infiltrazione borsite trocanterica

L'iniezione del corticosteroide in un tendine può causare delle gravi complicanze fino alla rottura del tendine stesso; mentre l'iniezione del corticosteroide nel muscolo ha scarso effetto sulla patologia e molti effetti sistemici paragonabile ad una qualsiasi iniezione intramuscolo.

La diffidenza insorta su questa pratica terapeutica della scarsa riuscita ed eccessivo dolore è sicuramente dovuta all’intraprendenza di alcuni medici che credono di poter infiltrare tutto anche senza vedere nulla!
Con l'infiltrazione ecoguidata in mani esperte è possibile usare un terzo del farmaco ed ottenere il 99% di riuscita terapeutica senza nessun effetto sistemico.
Con la guida ecografica è possibile usare aghi sottili e infiltrare con estrema precisione strutture di 1-2 millimetri come una borsa infiammata senza causare in nessun caso dolore.


Dr Membrino infiltrazione borsa trocanterica

La borsa mucosa sottotendinea è normalmente uno spazio virtuale non definibile, ma quando è infiammata essa si riempie di liquidi ed aumenta di spessore, può andare dagli 1-2mm ad alcuni centimetri. È intuibile che quando la borsa è molto distesa è altrettanto facile infiltrarla con il minimo errore, ma quando essa è poco distesa è praticamente impossibile centrarla alla ceca. Inoltre non è assolutamente possibile sapere di quanto essa sia distesa senza ecografo.
Naturalmente in questo modo viene curato il sintomo e non la sua causa; nel caso si sia in presenza di dismetria degli arti inferiori, l'ortopedico potrebbe suggerire il ricorso a ortesi plantari.
Prevenzione - Non è facilissimo prevenire una borsite trocanterica; molto spesso, infatti, tale patologia è causata dalla ripetitività di gesti resi obbligati dalla propria attività lavorativa o sportiva.
Negli sportivi, per quanto riguarda i runner, è consigliabile scegliere con attenzione le superfici di allenamento, prediligendo ovviamente quelle più uniformi. I portieri di calcio potranno invece ricorrere, durante l'allenamento al tuffo, ad appositi materassini di gomma con lo scopo di ridurre l'impatto sul terreno.
Molto importante inoltre effettuare un corretto riscaldamento al fine di prepararsi adeguatamente al gesto atletico da compiere.



Le infiltrazioni prevedono l'utilizzo di Acido Jaluronico a basso-medio peso molecolare (0,5-0,8MDalton), un gel sterile di sodio Jaluronato che permette di utilizzare aghi molto sottili, in modo da ridurre al minimo il traumatismo dell'iniezione.




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